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  • roncagliaenrico58

L’AMBIGUITÀ DEL MALE


Il Maligno è sempre ambiguo, perché per sua natura cerca di assumere e di conservare le sembianze del bene. In questo, purtroppo, è estremamente abile.

Incantatore, illusionista, falsificatore, Il Maligno (creatura angelica decaduta), così come il malvagio (creatura umana ispirato dai demoni), lasciano però trapelare qua e là qualche caduta di stile e qualche nota stonata.

Questo tema è descritto in maniera visiva nella copertina del mio libro ("Rivelazioni private"). In essa è riprodotto l’affresco che va sotto il nome di “Madonna di Portinari” o “Falsa Madonna”, dipinto da Vincenzo Foppa tra il 1462 e il 1468.

L’affresco si trova nella basilica di S. Eustorgio a Milano, nei pressi di Porta Ticinese, e fa parte del ciclo di affreschi che ornano la Cappella Portinari, inerenti alla vita di S. Pietro da Verona.

La "Cappella Portinari", venne edificata tra il 1462 e il 1468 su commissione del benefattore fiorentino Pigello Portinari, agente del Banco Mediceo nel capoluogo lombardo. La fece costruire per dare degna sepoltura al corpo del martire S. Pietro da Verona, ucciso da un eretico nel 1252. S. Pietro da Verona nel 1232 fu nominato da papa Gregorio IX inquisitore per l'Italia settentrionale ed inviato a combattere il catarismo in Lombardia, dove tale eresia era largamente diffusa. Nel 1251 papa Innocenzo IV lo nominò inquisitore per le città di Milano e Como, ed alloggiò nel monastero di Sant'Eustorgio. Nel 1252 durante il ritorno da Como a Milano venne assassinato da alcuni sicari con una roncola nel bosco di Seveso. L'anno seguente venne canonizzato. Tuttora è sepolto nella Basilica di Sant'Eustorgio, a Milano, nella Cappella Portinari. L'arte lo raffigura in abito domenicano, spesso con un libro in una mano e la palma del martirio nell'altra, trafitto da un roncola o un grosso coltello infilzati nella testa. Il ciclo di affreschi, con episodi della vita di San Pietro Martire e della Vergine, è un capolavoro dell'artista rinascimentale Vincenzo Foppa (1427 circa – 1515 circa). Il ciclo comprende l'Annunciazione (parete frontale), l'Assunzione della Vergine (parete d'ingresso), il Miracolo del Piede risanato e il Martirio di San Pietro Martire (parete sinistra), il Miracolo della nube e il Miracolo della falsa Madonna (parete destra). La Madonna con in braccio il Bambino hanno sulla testa due corna demoniache. Il significato di questo affresco è spiegato nel titolo: "San Pietro martire (Pietro da Verona) debella con l'Ostia il demonio che ha preso sull'altare le sembianze di Maria e del piccolo Gesù, ma nella fretta di mimetizzarsi dimenticò di nascondere ... le corna. Il domenicano le vide, si accorse dell'inganno e sollevò verso l'alto l'Ostia consacrata facendo fuggire il demonio. In questo particolare dipinto in affresco il Foppa volle rappresentare l'ambiguità del male che spesso si cela nel Bene per non essere smascherato, ma la forza della fede lo sconfigge.

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